Omitir los comandos de cinta
Saltar al contenido principal
Jarduerak eta agenda
  • Escuchar
  • Imprimir la página
  • Enviar a un amigo
  • Suscribirse al RSS de la página
  • Compartir en Facebook
  • Compartir en Twitter
  • Compartir en Linkedin

Risposta di S.M. il Re al discorso di saluto del Presidente del Senato

Palazzo Madama, 29.09.1998

S

ignor Presidente, Onorevoli Senatori,

E' per me un onore, oltre che motivo di soddisfazione personale, travarmi oggi con Voi, invitato dal Senato della Repubblica.

La Regina ed io ringraziamo in primo luogo Lei, Presidente Mancino, per la cordiale accoglienza in questo Palazzo Madama il cui nome lo vincola al ricordo di Donna Margherita d'Austria e, attraverso di essa, a quello di suo padre l'Emperatore Carlo V, della cui nascita celebreremo l'anno prossimo il Vº centenario, grazie all'iniziativa promossa da un Comitato d'onore in cui eccelle la presenza del Signor Presidente della Repubblica italiana.

Ricordo questo aspetto storico perchè sono d'accordo con Lei, Signor Presidente, circa l'importanza dei vincole che, da molti secoli prima dell'epoca aurea dell'Imperatore, sono esistiti fra i nostri due popoli, vincoli di molto precedenti al momento in cui gli uni e gli altri cominciassero a chiamarsi spagnoli ed italiani.

La mia presenza, oggi, in quest'aula è, infatti, una dimostrazione dell'altissima considerazione in cui gli spagnoli tengono il Parlamento italiano. Sappiamo che da questi seggi hanno dato e continuano a dare prova delle più alte qualità politiche e parlamentari personaggi che meritano di figurare nella storia della Repubblica.

La centralità del Parlamento, Signor Presidente, Onorevoli Senatori, è una caratteristica intrinseca al sistema democratico. I nostri Parlamenti sono chiavi di volta dell'insieme delle Istituzioni, proprio perchè espressione di una volontà democratica. E' la rappresentatività autentica e periodicamente confermata che Vi conferisce l'alta autorità che la società Vi riconosce.

In Spagna il ruolo di protagonista del Parlamento arrivò simultaneamente alla democratizzazione della vita politica e poggia su una rappresentatività che, nel caso del Senato, come ben sapete, Onorevoli Senatori, spiega la presenza in esso di membri dei Parlamenti Autonomi Regionali.

 Vengono a vincolarsi in questo modo i livelli di rappresentatività diretta e s'irrobustisce la solidità e l'unità dell'insieme dello Stato.

Signor Presidente,

Lei ha voluto ricordare le pietre miliari del processo di adesione della Spagna in Istituzioni fondamentali per la proiezione estera dei nostri Paesi. La mia presenza, oggi, di fronte a Voi deve essere anche occasione per testimoniare espressamente, proprio nelle sedi del Parlamento, l'importanza che allora attribuimmo all'appoggio da Voi prestato.

Il Parlamento italiano ebbe la necessaria lungimiranza per valutare adeguatamente la portata dell'integrazione della Spagna sia nell'Alleanza Atlantica, sia nell'allora Comunità Economica Europea.

Dal primo momento i due Paesi, in qualità di nuovi partner e alleati, hanno trovato numerosi punti di convergenza, degli interessi comuni che insieme hanno difeso efficacemente, e delle iniziative che gradualmente sono state accettate e assimilate dagli altri Paesi membri dell'Alleanza Atlantica e dell'attuale Unione Europea.

Cosi è stato nei riguardi del consolidamento delle necessarie politiche di coesione interna dell'Unione -come Lei, Signor Presidente, ha giustamente ricordato- nei riguardi del dialogo politico e della cooperazione dell'Europa con l'America Latina e, più recentemente, degli altri Paesi del Mediterraneo, fino a giungere al grande progetto del processo di Barcellona a cui Lei stesso ha fatto riferimento in termini che sottoscrivo appieno.

Cosi anche sottoscrivo l'importanza che avete attribuito al ruolo dei nostri Parlamenti in questo progetto, al quale apportano il peso tangibile dei valori del parlamentarismo democratico, con la sua decisiva carica di rispetto per le opinioni altrui, di gestione pacifica e negoziata della diversità e dei contrasti, e di coscienza del valore fondamentale dei diritti e doveri del cittadino.

Signor Presidente, Onorevoli Senatori,

So che negli ultimi anni è aumentato l'interesse verso la Spagna, e perfino che, in alcune occasioni, ha meravigliato il dinamismo internazionale degli spagnoli -¡ha meravigliato proprio Voi, italiani, che siete esempio di dinamismo in tanti settori della Vostra presenza internazionale!-.

Non v'è dubbio che Vi trovate in una posizione vantaggiosa per apprezzare i valori e le inquietudini di cui siamo portatori noi spagnoli.

Vi sono tra di Voi, Onorevoli Senatori, numerosi membri delle Istituzioni Parlamentari Europee, nelle quali siete abituati al lavoro quotidiano accanto ai Vostri colleghi spagnoli.

Sono sicuro che non Vi sorprende l'alto livello di dedizione all'attività internazionale di un Paese così proiettato storicamente verso l'estero e che -come Lei ha ricordato, Signor Presidente- dovette rimanere praticamente straneo a detta attività per vari decenni. 

Ritengo che non debba meravigliare nessuno il fatto che la Spagna e gli spagnoli abbiano oggi una presenza importante in Italia. Tale presenza, come quella -ben precedente- degli italiani in Spagna, si traduce in beneficio reciproco, e spero che continui a svilupparsi sempre di più ed in settori sempre più numerosi.

La Regina ed io desideriamo che la nostra visita in Italia rappresenti un contributo in tal senso. Ringrazio il Senato italiano e Lei personalmente, Signor Presidente, per la prova di amicizia e di voluntà di collaborazione che avete voluto dare invitandomi a condividere con Voi idee e riflessioni di comune interesse.

Itzuli Hitzaldiak atalera
  • Escuchar
  • Imprimir la página
  • Enviar a un amigo
  • Suscribirse al RSS de la página
  • Compartir en Facebook
  • Compartir en Twitter
  • Compartir en Linkedin